Circa mille vignaioli provenienti da 20 Paesi europei hanno firmato il Manifesto della vitivinicoltura sostenibile nel Palazzo Vecchio di Firenze, lunedì 7 dicembre 2009. la firma è avvenuta nel corso della manifestazione Vignaioli e Vignerons, che prosegue in diverse località toscane fino a domenica 13 dicembre.
Così chiude il manifesto: Il vignaiolo si prende cura in prima persona della vigna, della cantina, della vendita. Ovvero si fa carico della salute del terreno che coltiva, della qualità del prodotto che crea, e anche della salute del consumatore. Una presa di posizione dei vignaioli nei confronti del metodo industriale di produzione enologica, e anche nei confronti della legislazione, che non considera la diversità dei prodotti come fattore di qualità. La diversità è invece proprio ciò a cui puntano i piccoli produttori attenti alla sostenibilità.
Queste le parole di Burdese, Presidente di Slow Food, che ha organizzato Vignaioli e vignerons: “Il manifesto oggi presentato deve essere letto come documento di una comunita’ di vigneron che considera ogni bottiglia di vino un prodotto culturale, fatto di storia, territorio, tradizione e identita’. Il prodotto industriale non ha nulla di tutto cio’, ma soprattutto gli manca la trasparenza, il tratto distintivo di questi vignerons. Perche’ il vero vignaiolo dice quello che fa e fa quello che dice”. Come ha scritto Sergio Miravalle su La Stampa, sarà interessante vedere come questa figura arriverà al consumatore. Sarà scritta in etichetta? O dovremo conoscere di persona il vigneron per fidarci?