Perché ci piace l’idea degli acquisti clandestini

da | Nov 26, 2010

La rete è bella, niente da dire. Il grande mischiume di blogsitifeisbuktuitterandotherotherother, come un buon minestrone alla genovese, può offrire una così ampia varietà di spunti e derive da soddisfare qualunque palato. PERO’. Niente da fare. A noi piace la vita reale. Ci piace incontrare la gente. Bere una buona birra al bar. Fare l’amore con le nostre donne. Giocare a pallone. Incrociare gli sguardi. Toccare le cose. Avete presente quelle bellissime immagini da Food Porn di piatti fotografati da vicino che osano dire “Mangiami, mangiami!” e ti ammiccano con colori artatamente artefatti? Beh, se ho un panino comune con un companatico qualsiasi a fianco del pc, mille volte meglio il panino comune. Ecco perché, nata l’idea di questo blog, abbiamo da subito sentito l’esigenza di rendere in qualche modo concreta quest’avventura. Gli acquisti clandestini sono un modo per farlo. Perché quello di cui parliamo, prodotti da mangiare (o da bere, évidemment) , li compriamo, andando direttamente dal produttore, e (senza ricarico alcuno, nemmeno le spese di viaggio, sia chiaro…) e poi li consegniamo alle persone che li hanno richiesti sul blog.

Proprio per questo motivo, per permettere un contatto diretto con noi, gli acquisti clandestini sono aperti a tutti coloro che noi possiamo incontrare REALMENTE. Ovvero, qualsiasi abitante di GENOVA o persona transitante abitudinariamente da Genova e, per motivi famigliari-lavorativi che riguardano componenti delle Papille, ALESSANDRIA e l’area geografica compresa tra ALBA e ASTI (con centro focale in CASTAGNOLE DELLE LANZE).

Come funziona un Acquisto Clandestino
E’ molto semplice. Noi lanciamo l’idea sul blog, attraverso un post. Diamo un tempo limite per la risposta, che può arrivare via commento o rispondendo a papilleclandestine@gmail.com, e poi ci accordiamo per la consegna, che, tendenzialmente, avverrà in tempi stabiliti dai Papilli ma con ampi margini di dialogo (siamo stalinisti, è vero, ma con derive anarco-progressiste). Per i primi acquisti clandestini che lanceremo il pagamento dei prodotti avverrà al momento della consegna. Ma se il sistema funziona bene (e anche perché abbiamo in mente altre idee REALI per metterci in contatto) non è detto che non attueremo pratiche tipo PAYPAL et similia.

Cosa proporremo tra gli acquisti clandestini
Dato che non siamo un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), fenomeno che a noi piace davvero, gli acquisti clandestini saranno molto semplici. Due – tre prodotti per volta (anche uno solo) di un solo produttore, che abbiamo conosciuto personalmente e che stimiamo. L’acquisto numero 0, quello di prova, è stato con la barbera Carbuné di Franco Roero, e ancora gli amici che hanno partecipato ci ringraziano della nostra scelta. L’acquisto prossimo venturo (molto prossimo, poco venturo) sarà… vabbè, vi teniamo con la suspence, ma sarà invernale.

Due regole due per un sano e consapevole funzionamento
La prima regola è molto semplice: chi prenota dei prodotti non deve poi tirarci il pacco. Pena annientamento dal globo terracqueo.
La seconda pure: rispettate i tempi di ordine e seguite le istruzioni. Noi cercheremo di essere puntuali con la consegna.

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

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