Non esiste la birra in Liguria, esistono le birre in Liguria.
(quasi cit.)
Ci perdonerà Kuaska per avergli storpiato la citazione, ma oggi calza più che mai. Dopo mesi di assaggi e degustazioni, e altrettanti passati a scrivere schede (so da fonti certe che per alcuni giurati è più stancante scrivere che bere), è finalmente uscito l’elenco dei riconoscimenti della editanda Guida alle birre d’Italia 2015 di Slow Food – in pratica l’unica guida italiana alla birre artigianali, in edicola dal 30 aprile.
Cresce tutto il movimento birrario italiano, e fin qui bella scoperta. Ma cresce anche la nostra piccola, sfigata, Liguria: se fino ad oggi c’era un solo portabandiera – Maltus Faber, manco a dirlo, presente dal 2011 – oggi i birrifici sono tre. Maltus Faber, Scarampola e Birrificio Finalese, per un totale di sei birre (esce dal novero la Brune di Maltus Faber).
Non siamo certo ai livelli di Piemonte, Lombardia o Emilia, ma qualcosa si muove, e nella direzione giusta.
Bando alle ciance, ecco i riconoscimenti:
BIRRA QUOTIDIANA
Birra di grande qualità organolettica che ha come caratteri principali equilibrio, semplicità e piacevolezzaApa – Birrificio Finalese, Finale Ligure (Sv) new entry
Blonde – Maltus Faber, Genova
Birra del Lupo – Scarampola, Millesimo (Sv) new entry
BIRRA SLOW
Birra che oltre a essere eccellente per valore organolettico è in grado di emozionare, perché racconta la storia di un territorio, di un birrificio o di un birraioExtra Brune – Maltus Faber, Genova
GRANDE BIRRA
Birra di assoluto valore organolettico, da non perdereImperial – Maltus Faber, Genova
St. Amé – Scarampola, Millesimo (Sv) new entry