W la Barbera!

da | Mar 11, 2010

Che buona che è la barbera. Un vino che si declina nel quotidiano, ma che nelle sue punte d’eccellenza è adatto ai giorni della grande festa. Tra ieri e oggi ho assaggiato diverse bottiglie.  E ho apprezzato particolarmente due produttori. Ma presto sul nostro blog lanceremo una proposta che riguarderà ancora un’altra barbera che a noi piace da matti! Il primo nome che segnalo è quello dell’Azienda Agricola Rolf & Ilona Busch (regione Traversa, 12 – Rocchetta Palafea (AT) • tel. 0141718104), di cui ho assaggiato la Barbera  d’Asti Pala-Fè 2007. Ottenuta da vigne vecchie, affina un anno in acciaio. Nel bicchiere risalta per un rubino fitto, impenetrabile. Al naso esprime i profumi tipici della barbera, anche se l’alcool si fa sentire un filo di troppo (l’etichetta recita 15%). In bocca è piena, concentrata, fresca come il vitigno richiede.

La seconda barbera non è proprio un vino da tutti i giorni, ma piuttosto con il quale festeggiare: è la Barbera d’Asti La Crena 2005 di Vietti (piazza Vittorio Veneto, 5 – Castiglione Falletto (CN) • tel. 017362825). Un nome storico del Barolo, che produce questa barbera ottenuta da vigne locate ad Agliano d’Asti. Invecchia per sedici mesi in barriques e non subisce filtrazioni prima dell’imbottigliamento . Al naso eccelle con profumi di frutti di bosco e una leggera speziatura. In bocca è elegante, avvolgente e rispecchia  le sensazioni olfattive. Il legno c’è, si percepisce, ma non predomina. Un’ottima barbera, che fa 14°.

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

Leggi gli articoli correlati

Articoli correlati