Questo post è per te, caro milanese del sabato mattina che te ne scendi baldanzoso verso Genova. E anche per te, piemontese in fuga il venerdì sera da zanzare e pianura. Questo post è per tutti voi, che ogni venerdì sera e sabato mattina della bella stagione vi incolonnate lungo l’A26 bramando quell’infinito blu che non sta fermo mai e che si apre dopo la galleria del Turchino. Per voi che vi ostinate a prendere l’auto e scendere in Liguria, dove troverete tempo incerto (quest’anno, è così), spiagge affollate e prezzi folli in ogni dove. Questo post è per voi, testardi muli scalcianti, che non avete ancora capito qual è il sogno del commerciante e ristoratore ligure: che voi ve ne stiate a casa, mandandoci i soldi per bonifico, però…
Ma per tutti voi, arriva in soccorso PapilleClandestine, un blog di servizio, profondamente di servizio. In questo post, vi segnaliamo ben nove soste golose lungo la statale del Turchino (più tre bonus track a Voltri). Tanto vale, se c’è coda, fermarsi a tavola.
Basta uscire a Masone.
Già, Masone. Con il suo tasso di piovosità annua tra i più alti d’Italia, ha un microclima tutto suo. Ma è pur vero che qui, in Valle Stura, tra i boschi di Masone, Campo Ligure e Rossiglione, nascono funghi -della famiglia dei boletus, ovviamente- di eccellente qualità. Se il clima non invoglia alla sosta, è comodo sapere che, nel paese, a tre minuti dall’uscita autostradale, ci sono due trattorie molto accoglienti in cui ripararsi da Giove Pluvio e dal traffico autostradale.
Trattorie e ristoranti a Masone, Acquasanta, Mele e Voltri
La Botte
MASONE – via Roma, 40 – tel. 010926591
www.labottemasone.com
Mare e monti, e una buona cantina. Porzioni abbondanti, e un conto, per quattro piatti, di poco superiore ai 40 euro. C’è il dehors, spartano ma non troppo. Tra i piatti assaggiati: capesante gratinate, trenette al pesto con patate e fagiolini, spaghetti alla saracena con vongole veraci e cozze, baccalà alla siciliana con caponata di verdure, grigliata mista di carne, schegge di croccante ai pistacchi e nocciole farcite con ricotta e canditi. Sicurezza.
Da Pippi
MASONE – via Roma, 94 – tel. 0109269126
All’entrata, la fila di magnum pronte all’uso occhieggia e ti invita ad entrare. Poi, in tavola, quando è stagione funghi porcini a spaio. Sempre una cucina meritevole, in bilico tra Liguria e Piemonte, tutta centrata sulla tradizione. Tra i piatti assaggiati, antipasto misto (insalata russa, torta di verdure, peperoni arrostiti in salsa verde, salumi misti), ravioli col tocco, minestrone alla genovese, taglierini al sugo di funghi, tagliatelle al sugo di cervo, coniglio alla ligure, spezzatino con funghi, funghi fritti, panna cotta (una delle migliori mai assaggiate). Cantina selezionata, con ottime bottiglie dal Piemonte. Sosta consigliatissima. (foto: © Guardiano del Faro)
Pasticceria Giorgio
FADO – via Fado, 154 – tel. 010631811
www.pasticceriagiorgiomele.it
Proprio di fronte alla chiesetta del Fado, questo bar pasticceria è famoso almeno per due prodotti di pasticceria: i canestrelli (nella foto), ricchi di burro, e la sacripantina, ossia una mattonella di pan di spagna inzuppata di Marsala farcita con crema e ricoperta di cioccolato. Ma ogni volta che ci si ferma qui, il cuore va alla focaccia di patate: soffice, morbida e spessa come le meglio donne felliniane. C’è pure una saletta interna dove ci si può sedere in tranquillità: è come stare in casa (una volta – giuro – ho trovato la proprietaria che ci stirava).
Nonna Carli
FADO – via Fado, 91 – tel. 010631893
www.nonnacarli.it
Quattro fratelli, i fratelli Haupt, un primario di medicina, un magistrato, un epidemiologo e un dirigente d’azienda, hanno deciso di riportare in attività, con l’aiuto dei figli, i terreni attorno a una casa colonica sul passo del Turchino, più precisamente al Fado. Ecco l’azienda Nonna Carli. Qui vengono allevati 70 maiali allo stato semibrado e 50 tra pecore e agnelli, mentre nei campi sono stati messi a dimora piccoli frutti di bosco (lamponi, ribes, more e mirtilli). C’è un’area relax che accoglie i visitatori, dove si possono assaggiare salame crudo (molto buono), testa in cassetta (eccellente), lardo, prosciutto cotto, pancetta, coppa. Dai frutti di bosco, invece, nascono confetture extra. L’azienda vende anche carni suine e ovine.
Trattoria alla Stazione
FADO – via Stazione, 33 – tel. 010631816
Il posto più economico che conosco in cui si mangia bene. Con primo, secondo, dolce, caffè, vino, acqua e pane si oscilla sui 10 euro. Certo, il vino in bottiglione è meno che passabile, ma l’acqua in caraffa è buona. E poi piatti generosissimi di trenette al pesto, minestrone alla genovese, punta di vitello arrosto, trippe e stoccafisso. Insomma, come mangiare a casa, in un ambiente dove ci si conosce tutti. Sempre provato a pranzo (attenzione, non si può arrivare qui alle 14, ti cacciano via), si mormora che la sera – il giovedì- il luogo si trasformi in una bisca spacciatrice di farinate di tutti i tipi, solo che occorre prenotarsi mesi e mesi prima, alla moda del Noma.
Baccicin du caru
FADO – via Fado, 115 – tel. 010631804
www.osteriabaccicin.it
I migliori gnocchi al pesto del mondo? Qui, da Baccicin. Gnocchi di patate quarantine e pesto al mortaio, unici. Ma da Baccicin si sta bene anche con i salumi dell’azienda Nonna Carli, acciughe sott’olio, brasato di fassone al Nebbiolo, baccalà, semifreddo al torrone e amaretti e canestrelli col Moscato. Si beve bene. Conto sui 30-35 euro.
Altrimenti Braceria
MELE – via Provinciale, 12 – tel. 0106319397
www.altrimentibraceria.it
Appena dopo – o prima, salendo verso il Turchino – del paese di Mele, questa pizzeria – braceria calda e sempre affollata. Se la carne – buona qualità, ma piatti troppo elaborati tra salsine e risi di contorno – non mi ha mai fatto impazzire, la pizza merita l’assaggio. Lunghe lievitazioni (l’impasto è classico, integrale o senza glutine) e prodotti di qualità sono il marchio di fabbrica. Provate con piacere: antica pizza della nonna (cotta nella teglia, spessa e poco cotta), ortolana (con verdure fresche e grana gratinato), petra (con burrata friarielli pomodorini e olive) e la tentatrice (mozzarella, salsiccia stracchino ed erba cipollina). Buoni vini e birre.
Da Dria
ACQUASANTA – piazza Acquasanta, 8 tel. 010638086
“Ghe pocü e quellù ü nü lè sempre bün”. C’è poco, e quello che c’è non è sempre buono. Lo scrivono sulla tovaglietta, ma non è del tutto vero. Trattoria spartanissima, in cui molti non metterebbero mai piede. Ma la focaccia col formaggio che fanno qui è difficile da trovare in giro. Così come i ravioli col tocco e i mandilli de seae al pesto. Secondi discreti, ma a scendere. Ci vorrà un po’ a digerire tutto, ma la scala santa che c’è a poca distanza può venirvi in aiuto. Si spende poco, anche perché con una porzione si mangia in due.
Osteria dell’Acquasanta
ACQUASANTA – via dell’Acquasanta, 281 – tel. 010638035
Dietro le terme c’è questa trattoria, conosciuta come quella “dei ragazzi”. Ora ragazzi non lo sono più, ma questo indirizzo sa regalare un po’ di gioia con i ravioli alla genovese, i tagliolini con sugo di puntine di maiale alla Barbera. E con il coniglio alla ligure e con il carpaccio di manzo con Nostrano del Tonale. La carta dei vini ha un suo senso, e dopo il pasto ci si può riprendere con una breve passeggiata nel bosco, o un salto alle Terme. Conto sui 30 euro. (ph @ Convivium)
Priano
VOLTRI – via Carlo Camozzini, 69 – tel. 0106136333
VOLTRI – via Carlo Camozzini, 76 – tel. 0106136477
Il mondo si divide in due: chi ha assaggiato la focaccia di Priano (possibilmente calda) e chi non l’ha mai assaggiata. Ci sono anche quelli – sono pochi, ma esistono – che l’hanno assaggiata e che non la trovano di loro gradimento: lo dico, sono peggio dei vegani (scherzo). Tra quelli che invece non possono farne a meno, ci sono due fazioni: la focaccia di sinistra, o quella di destra. Nessun motivo politico, ma – semplicemente – due negozi, della stessa famiglia, uno di fronte all’altro, dalle gestioni diverse. Sono molto, molto simili. Io preferisco il negozio a destra, andando verso la fine di Voltri, se non altro perché conosco bene Paolone Priano, colui che questa focaccia la fa con una tecnica straordinaria: senza teglia, e tirata lunga con la pala direttamente in forno. Una meraviglia.
La Voglia Matta
via Cerusa, 62 – tel. 0106370600
www.lavogliamatta.orgNe abbiamo scritto parecchie volte, perché Davide Cannavino, chef quasi trentenne di questo locale, e Katia Baglini, sommelier, lo meritano. La Voglia Matta è tra le migliori tavole di pesce di tutta Genova, anzi, tra le migliori tre. Qui al pesce povero non richiedono l’isee, ma lo cucinano. Non aggiungiamo altro, se non di leggervi il post dello scorso anno. Ma qui si migliora costantemente, ed è sempre un piacere tornare. Per quattro piatti si spendono 55 euro circa, ma ci sono anche menu vantaggiosi a meno.
Ostaia da u Santu
via al Santuario delle Grazie, 33 – tel. 0106130477
www.ostaiadausantu.com
Anche di questa trattoria abbiamo già scritto, e anche qui torniamo sempre volentieri. Dopo un pezzo di strada (brutta) che sale verso il Santuario delle Grazie, ecco l’incanto: una vecchia casa contadina, uno spiazzo davanti con tavoloni di legno spesso all’ombra di una pergola di vigna e canniccio, il giardino con l’orto, il prato per i bambini, le erbe aromatiche. Gianni Barbieri, il patron, ha i modi del ligure cortese. In cucina, Silvana, la moglie, sintetizza mirabilmente la tradizione ligure di terra. Sette piatti da non perdere: pansotti col sugo di noci, trofie col pesto, fettuccine alla salvia col ragù di lepre, agnelletto arrosto con patate o carciofi (nella foto), insalata di stoccafisso con noci e pinoli, coniglio in insalata all’aceto balsamico, cappon magro. Conto sui 30 euro.