Il giro al mercatino dell’usato, si sa, può riservare sorprese. Anzi, il più delle volte ci si va proprio per trovare la rarità che qualche ignaro ha svenduto.
Ce ne sono alcuni dove si trova veramente di tutto: dal mobile al tappeto, dall’elettrodomestico al tavolino, dal Sapientino ad un registratore anni ’60, dallo sfigmomanometro (giuro, visto di persona) ai libri antichi, ceramiche, potterie e parabrezza per vespe d’epoca (preso!)
Devo dire che mai mi era capitato di vedere una bottiglia di vino “solo” da collezione (a detta dell’etichetta) dichiaratamente non bevibile.
Il ripieno della bottiglia c’è, il tappo pure, perché non dovrebbe essere bevibile? Non ho chiesto, ma se quando torno sono ancora lì, giuro che un pensiero ce lo faccio.
Cià!
E’ sicuramente un problema formale : per la vendita di prodotti alimentari sono necessarie licenze che un antiquario / rigattiere sicuramente non possiede e non ha interesse a richiedere. Per cui aggira il problema dichiarando che il prodotto in vendita non è alimentare. Poi a casa tua sei libero, anche di mangiarti una madia 🙂
ciao!Roberto