Abbiamo appena finito la solita partitella del martedì. Una serata fredda e piovosa di marzo, con gli alberi già in fiore e una temperatura che non si è vista manco a gennaio. E noi lì a fare pasi doble urlando “va che ti faccio il tùnel”, a cadere come sacchi di patate strascicando i piedi, a prenderci per il culo, ad arrabbiarci come se fossimo al Bernabeu. Tutto come al solito, insomma.
Dopo la doccia e prima dello svenimento a letto c’è l’immancabile birra. “Una Guinness Cito!” “Anche io”, ” Io ne prendo una e ordino già la seconda” (si sente anche questo). In più oggi è una serata speciale: il compleanno di Giulio (sì sì proprio lui). A vederla da fuori è la classica scena di un gruppo di amici nel loro habitat naturale: il pub.
È da un po’ di giorni che volevo scrivere quanto sia fatto bene questo spot della Guinness. Stavo per spiegare il perché e il percome, il messaggio e il colpo di scena, i valori, l’importanza del budget e delle idee. Ma il motivo per cui è fico è successo un martedì sera qualunque. Alla fine basta questo.
PS: non è una novità, è uscito lo scorso autunno. Grazie Claudio Arrigoni e al blog invisibili ho scoperto che è pure una mezza scopiazzatura della pubblicità di un gelato indiano.
PPS: auguri vecho!