Quando non eravamo gourmet

da | Giu 19, 2014

“Non si mangia ciò che è buono da mangiare, ma ciò che è buono da pensare” sosteneva il sociologo Claude Lévi – Strauss. Sostituire il verbo pensare con ricordare, forse, sarebbe ancora più appropriato.
Cibo e tavola: come ricordo e  luogo di incontro, ma anche come gusto, aspetto mediatico, immagine.
Sono i temi della rassegna, articolata in tre appuntamenti (ad ingresso gratuito), “Quando non eravamo gourmet – viaggio alle radici del cibo” organizzata dall’associazione La Giostra della Fantasia, con il patrocinio del Comune di Cogoleto e con la nostra collaborazione, presso la Casa Contadina di Sciarborasca (via Ciosa 1/A), che vedrà la partecipazione dello scrittore Maurizio Sentieri e della fotografa Patrizia Traverso.

Il primo appuntamento, domenica 22 giugno alle ore 17, dal titolo “Il paradosso di Masterchef – dalla tv alla terrazza” lo condurremo noi papilli. Sarà una riflessione divertente (speriamo) sui paradossi della gastronomia contemporanea, molto mediatica, poco praticata, ma anche un affondo sull’identità della cucina ligure, “ricca di estro e avvedutezza” – come una volta ci ha detto Gianni Carbone, storico patron della Manuelina di Recco.

Nel secondo appuntamento, domenica 13 luglio, alle ore 17, verrà presentato il libro “Lo sguardo e il gusto” (Edizioni Tea) con la partecipazione dell’autrice e fotografa Patrizia Traverso. Lo sguardo e il gusto indaga, con gli scatti dell’autrice e i pensieri gastronomici di poeti, romanzieri, umoristi e filosofi, il rapporto che gli italiani hanno con il cibo e l’aspetto visivo della cucina. Ne scaturisce così un volume che somma il piacere della lettura, della tavola e della fotografia, scandito dalle sentenze fuori dal tempo de La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi.

Domenica 27 luglio, alle ore 18,  è la volta di “Sciabica. Tracce di umanità nella cultura alimentare mediterranea e ligure”, incontro con lo scrittore Maurizio Sentieri, autore del libro “Perle ai porci – l’umano e il divino in cucina” (Sagep Editori) e ideatore e curatore della Banca delle Tradizioni, ricerca e raccolta di antichi saperi alimentari.

Come porci abbiamo vissuto e attraversato il mondo. Assenti le perle, invisibili gli uni agli altri, trangugiate inconsapevolmente tra schizzi di fango. Ma le perle compaiono quando il cibo è passato per mille stomaci, mille mani, mille menti, quando si è arricchito di significati oltre i destini personali, quando è diventato il cibo e il nutrimento di una comunità, metafora e sostanza delle esistenze di ognuno di noi”. Lo scrive Sentieri nel suo libro, e da qui partiremo, per rintracciare tracce di umanità nella cultura alimentare mediterranea e ligure.

Ogni appuntamento sarà seguito da un aperitivo a km zero – in tema con il contenuto dell’incontro – realizzato dalla Fattoria Montegrosso di Sciarborasca.

Chi verrà agli appuntamenti, della durata di un’ora circa, potrà anche visitare la mostra “Il filo della memoria” di Natalia Serrano e Giulia Ferreri, che indaga l’utilizzo della lana, della stoffa e dell’uncinetto, riproposti in quadri e sculture tessute, precedentemente esposte presso la Sala Dogana di Palazzo Ducale.

La Casa Contadina di Sciarborasca (via Ciosa, 1/A) è un centro di testimonianza inaugurato nel 1999 e gestito dall’aprile scorso dall’Associazione La Giostra della Fantasia. È visitabile la seconda e quarta domenica del mese dalle ore 15 alle 18.30 o su prenotazione (tel. 3478721089).

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Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

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